Pio Paschini Galileiano

Pio Paschini Galileiano

Il nostro Presidente, Lorenzo Marcolini, dopo anni dedicati alla studio ed alla divulgazione scientifica, alcuni anni or sono, ha compiuto un lavoro di ricerca storico-scientifica, sulla figura storica di Pio Paschini, ovvero la storia di un uomo di Chiesa prestato alla scienza e del primo passo compiuto dal Vaticano per il riconoscimento dell’autonomia della scienza.

Da un lato ha voluto valorizzare la figura di uno studioso friulano, la sua intricata vicenda segnata da una censura e infine cogliere una riflessione sul contenuto del libro ‘Vita e opere di Galilei’ di Paschini. La vicenda è stata precedentemente commentata ma sempre facendo cadere l’accento sull’abiura a cui fu costretto Galilei ed enfatizzando la scarsa competenza di Paschini della materia. L’autore ha cercato di dare compimento a quanto scritto allargando da un lato lo sguardo alla biografia di Paschini e dall’altro dando maggiore spessore ai contenuti che sono stati raccontati in  modo non sufficientemente approfondito o addirittura assenti.

Viene riportata una breve presentazione che, crediamo, renda doveroso l’approfondimento dell’opera.

L’intreccio caleidoscopico dei fatti narrati in questo libro, prende il via da un evento:
la decisione presa nei palazzi vaticani di inaugurare la stagione del dialogo tra verità della scienza e della fede, cogliendo l’occasione di un anniversario (l’anno della morte di Galileo Galilei).

Tra le innumerevoli opere che si riferiscono a Galileo Galilei, questa dello storico Pio Paschini ha avuto in Friuli una eco particolare all’interno del circuito ecclesiale mentre è sconosciuta tra il grande pubblico e nemmeno è presente in alcun catalogo. Destino dei minori certo, ma anche impensabile per tutti un link tra un religioso e storico della Chiesa e l’opera e la biografia di uno scienziato riconosciuto dalla comunità scientifica per la sua statura di scienziato e filosofo ma anche campione di resistenza dell’autonomia della scienza minacciata dalla tirannide clericale. C’è un I.S.I.S. a Tolmezzo dedicato al suo nome ma sarebbe curioso conoscere quanti di coloro che varcano il cancello della scuola si siano posti la domanda: «Paschini, chi era costui?».


Il Pio Paschini, con il “cupolone” sullo sfondo che già si imponeva nel panorama della città di Urbano VIII, che osserva perplesso il Galilei, calza bene la trama del presente libro. La proposta di occuparsi di un tale personaggio fu del tutto inattesa, ma accettata la sfida fu particolarmente attratto dalla vicenda astronomica e dalla storia, ricca di risvolti polemici, e dal famoso processo.


Anch’io, come Paschini, mi sono sentito inizialmente inadatto al compito. Differentemente da Paschini potevo vantare una base culturale accademica, ma tutti sanno che i “curricula” scolastici e universitari non contemplano corsi di storiografia scientifica per gli studenti di Fisica e nei licei i testi dei liceali sono consultati per soddisfare esigenze dettate dalla necessità di risolvere teoremi infarciti di formule e di calcoli.


Ho cercato, nei limiti delle mie possibilità, di narrare il sofferto rapporto di Paschini con la storiografia scientifica e il dramma intellettuale di un uomo alle prese con l’opera monumentale di uno dei padri della scienza moderna, di portare fuori quanto ho ritenuto poco approfondito leggendo il suo libro, infine, commentando diversi punti della premessa del curatore dell’opera stampata risultata in parte manipolata. Se nel corso degli anni ho acquisito sempre maggiori sicurezze nello sbrogliare la matassa dei fatti è perché ho avuto la possibilità di consultare, oltre che il manoscritto su Galilei, anche il vasto Epistolario. Penso di aver messo insieme un buon lavoro. Ma alla fine sarà il lettore a offrirmi conforto o smentirmi.

Il testo, edito dalla Ribis edizioni, è disponibile contattando la segreteria dell’APS, direttamente dalla pagina nel sito “Contatti”.

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